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Teatro Comunale Traiano   -  Corso Centocelle, 2 - 00053 Civitavecchia  -  Telefono 0766 370011

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STAGIONE

TEATRALE

2024|2025

CIVITAVECCHIA

TEATRO TRAIANO

 

Realizzato e gestito da ATCL - settembre 2024

Uno spettacolo dal vivo!

Sito Web Istituzionale del

Teatro Comunale Traiano di Civitavecchia

cenerentola

Mercoledì 18 settembre, alle ore 17,30, presso il Teatro Traiano di Civitavecchia (Corso Centocelle, 1) si terrà la presentazione del cartellone della Stagione Teatrale 2024/2025.

 

Interverranno il Sindaco del Comune di Civitavecchia Marco Piendibene, l'Asessore alla Pubblica Istruzione e Cultura del Comune di Civitavecchia Stefania Tinti, il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia Gabriella Sarracco, l'Amministratore Delegato di ATCL Luca Fornari e la Direttrice Artistica di ATCL Isabella Di Cola.

 

Comune di Civitavecchia e ATCL, circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio, propongono una stagione di grande livello con dieci spettacoli in abbonamento che si muovono tra grandi classici, nuova drammaturgia, commedia e musica, con in scena importanti interpreti del nostro panorama teatrale. Un cartellone che saprà appassionare e coinvolgere il pubblico in serate sempre sorprendenti.

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Biglietti online

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Comune di Civitavecchia

Le informazioni sui prezzi

e gli orari di apertura

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Associazione Teatrale Comuni del Lazio

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PRESENTAZIONE

 

Dopo il primo debutto al Festival di Civitanova Danza nel 2006 e una ripresa in scena al Teatro Massimo di Palermo nel 2016, in questa nuova stagione teatrale 2024/25 il Balletto di Roma riaccende i riflettori su una delle sue produzioni di maggior successo, che ne hanno decretato negli ultimi decenni la cifra stilistica nel panorama della danza internazionale.


Nel nuovo riallestimento 2024 c’era una volta CENERENTOLA di Fabrizio Monteverde non cambiano l’atmosfera, il sapore, l’ambientazione e i valori di una preziosa coreografia del repertorio del Balletto di Roma, che torna in scena con una danza cui bastano pochi tratti di riferimento per proiettarsi in temi d’attualità, colti con umana sensibilità.


Si percepisce, nei brividi di Händel, una malinconica tristezza che caratterizza anche il tempo presente, svelata dalle angosce dei soprusi familiari, patriarcali e di genere. Secondo Monteverde quella di Cenerentola è una storia apparentemente semplice: rivalità tra sorelle, desideri inespressi che finalmente si realizzano, la virtù premiata anche se vestita di stracci, la punizione per i malvagi e gli sfruttatori. In realtà sotto questa superficie lineare e apparentemente trasparente si nascondono dei complessi sentimenti inconsci, che sono poi alla base del successo della storia di Cenerentola nel corso dei secoli, e che tracciano il percorso di crescita e di sviluppo della personalità, fino alla piena realizzazione del sé. È una fiaba che continua a parlare di adolescenza, della fatica di crescere specialmente per chi è ai margini, delle prove da superare per raggiungere l’autonomia, ma soprattutto del ruolo effimero dell’immagine esteriore, come parametro considerato ieri come oggi – il “c’era una volta”, ma che oggi c’è ancora – fondamentale per potersi affermare nella vita e nelle relazioni sociali.


Quest’opera di Fabrizio Monteverde, come tutte le sue famose rivisitazioni di grandi classici, tende a svuotare l’antica favola da tutti gli elementi più noti, conosciuti attraverso i balletti di repertorio e la filmografia recente, rovesciando la tipica ambientazione fiabesca in un mondo crudo e opprimente, di cui sono sottolineati i contenuti soprattutto negativi, ma che alla fine sfociano in una profonda e innocente introspezione. Nel linguaggio del coreografo c’è richiamo all’ingiustizia, voglia di emancipazione e insieme quell’umiltà destinata a durare per sempre: la convinzione che questi valori possano esplodere ed esprimersi in sentimenti puri e folli come l’amore e la felicità, trasuda in tutto lo spettacolo dalle luci ai costumi e al trucco, sino all’originale scenografia.

 

BALLETTO DI ROMA


La Compagnia del Balletto di Roma promuove da sempre la produzione e la diffusione della danza d’autore italiana in Europa e nel mondo, con un repertorio attento oggi all’innovazione e alla ricerca, fondata sulla storia e la tradizione che lo hanno reso famoso. Il Balletto di Roma nasce nel 1960 dal sodalizio artistico tra
due icone della danza italiana: Franca Bartolomei e Walter Zappolini. Nel corso dei suoi 62 anni di vita, ha visto susseguirsi prestigiose collaborazioni e molteplici anime creative, che hanno contribuito a far crescere l’attività produttiva sia in termini di quantità che di qualità delle opere allestite, con un crescente consenso
di pubblico. Con il passare del tempo la Compagnia romana ha costruito un modello produttivo unico nel suo genere in Italia, volto alla preservazione del repertorio e al rinnovamento dello stesso, attraverso il sostegno della creatività coreografica e il mantenimento del livello tecnico e interpretativo dei danzatori. L’attuale profilo artistico della struttura è frutto dell’attività manageriale di Luciano Carratoni, direttore generale del Balletto di Roma, che fin dai primi anni duemila ha affidato gli orizzonti artistici a booking@ballettodiroma.com personalità della danza italiana e internazionale: da Franca Bartolomei e Walter Zappolini, a Cristina Bozzolini e Roberto Casarotto fino al 2017, per poi portare dal 2018 un significativo cambio generazionale al vertice della struttura nominando alla direzione artistica Francesca Magnini. La nuova figura artistica ha rafforzato gli schemi e ampliato gli obiettivi d’internazionalizzazione coinvolgendo enti e istituzioni, attive in questo importante processo di crescita che ha permesso di coniugare al meglio la tradizione con l'innovazione e di sviluppare la presenza della Compagnia in Europa e nel mondo.


FABRIZIO MONTEVERDE


Fabrizio Monteverde inizia la propria attività artistica nel 1976 come attore e aiuto regista di Muzzi Loffredo nello spettacolo “Un giorno Lucifero” presentato al Festival di Spoleto e al Piccolo Teatro di Milano.


Parallelamente al lavoro in teatro inizia a studiare danza presso il Centro Professionale Danza Contemporanea di Roma, perfezionandosi in seguito con maestri come Carolyn Carlson, Moses Pendleton, Alan Sener, Bruno Dizien, Roberta Garrison, Peter Goss e Daniel Lewis. Lavora con G. Cobelli nell’”Orfeo”
di Sartorio, con P. Pieralli in “Giulia round Giulia” su musiche di S. Bussotti per il Festival di Avignone, con A. Rostagno in “Corpus Alienum” di B. Maderna al Maggio Musicale Fiorentino. 

 

Nel 1982 danza nella Compagnia Teatrodanza Contemporanea di Roma diretta da Elsa Piperno e Joseph Fontano. Nel 1984 si trasferisce a Parigi dove perfeziona gli studi di danza contemporanea. Tornato a Roma nel 1985, allestisce su commissione del Teatro Spazio Zero di Roma lo spettacolo “Bagni Acerbi” che lo colloca subito tra i nuovi nomi della coreografia italiana. Da questa esperienza nasce la Compagnia Baltica di cui è direttore fino al 1992. 

 

Nel 1988 inizia la collaborazione con il Balletto di Toscana diretto da C. Bozzolini; per la compagnia crea il brano “Era Eterna” su musiche di F. Schubert e riallestisce la sua prima creazione “Bene Mobile”. 

Inizia così un rapporto di solidarietà artistica ed intensa attività produttiva che durerà, ininterrotto, fino alla cessazione dell’attività del BdT nel 2000. Tra le creazioni di questi anni “Giulietta e Romeo” (1989), “Pinocchio” (1991), “Dedica” (1994), “Otello” (1994), “La Tempesta” (1996), “Barbablù” (1999). 

 

Nel 1991 è coreografo de “La Luna Incantata”, film per la RAI TV con regia di Vittorio Nevano e protagonista l’étoile Alessandra Ferri. L’opera ottiene la Palma d’Oro al Festival Audiovisivi di Cannes. Nel 1989 debutta nella regia teatrale con “Tre Sorelle” di A. Cechov e si ripete nel 1997 con “Otello” di G. Verdi per il Teatro Pergolesi di Jesi.

 

Nel 1996 ottiene il premio “Gino Tani” e il premio “Danza&Danza” quale migliore coreografo italiano.

 

Densa, negli anni, l’attività con le più importanti compagnie di danza come MaggioDanza, Compagnia del Teatro San Carlo di Napoli, Arena di Verona, Teatro Carlo Felice di Genova, Teatro Regio di Torino, Teatro dell’Opera di Roma, Scala di Milano. Per il Balletto di Roma ha realizzato i balletti a serata intera “Giulietta e Romeo”, “Cenerentola”, “Otello”, “Bolero”, “Il Lago dei Cigni, ovvero Il Canto” e “Io, Don Chisciotte”. 

 

Dal 2015 è coreografo associato della Compagnia del Balletto di Roma. 

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