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Teatro Comunale Traiano   -  Corso Centocelle, 2 - 00053 Civitavecchia  -  Telefono 0766 370011

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STAGIONE

TEATRALE

2024|2025

CIVITAVECCHIA

TEATRO TRAIANO

 

Realizzato e gestito da ATCL - settembre 2024

Uno spettacolo dal vivo!

Sito Web Istituzionale del

Teatro Comunale Traiano di Civitavecchia

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Mercoledì 18 settembre, alle ore 17,30, presso il Teatro Traiano di Civitavecchia (Corso Centocelle, 1) si terrà la presentazione del cartellone della Stagione Teatrale 2024/2025.

 

Interverranno il Sindaco del Comune di Civitavecchia Marco Piendibene, l'Asessore alla Pubblica Istruzione e Cultura del Comune di Civitavecchia Stefania Tinti, il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia Gabriella Sarracco, l'Amministratore Delegato di ATCL Luca Fornari e la Direttrice Artistica di ATCL Isabella Di Cola.

 

Comune di Civitavecchia e ATCL, circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio, propongono una stagione di grande livello con dieci spettacoli in abbonamento che si muovono tra grandi classici, nuova drammaturgia, commedia e musica, con in scena importanti interpreti del nostro panorama teatrale. Un cartellone che saprà appassionare e coinvolgere il pubblico in serate sempre sorprendenti.

Scorri la opagina fino in fondo  per visualizzare altre informazioni sullo spettacolo

Biglietti online

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Scopriil cartellone con tutti gli spettacoli in abbonamento sul nostro palcoscenico nella stagione 2024/25 

Gli spettacoli fuori abbonamento e gli eventi speciali in scena nel nostro teatro nella stagione 2024/25

Comune di Civitavecchia

Le informazioni sui prezzi

e gli orari di apertura

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Lo spazio musicale

di Civitavecchia

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Associazione Teatrale Comuni del Lazio

completocoloripiccolo

LA PIRANDELLIANA

 

Direzione artistica Valerio Santoro

Presenta


FLAVIO INSINNA – GIULIA FIUME

in

GENTE DI FACILI COSTUMI


di Nino Marino e Nino Manfredi

 

Regia LUCA MANFREDI

 

Andato in scena per la prima volta nel 1988, con lo stesso Nino Manfredi nei panni del
protagonista, questo testo è considerato ancora oggi uno dei più eclatanti apparso sulle scene
teatrali italiane negli ultimi decenni.
Protagonisti della pièce sono Anna, nome d’arte sul lavoro “Principessa”, una prostituta che sogna
di diventare “giostraia”, che rincasa tardi la notte, disordinata e rumorosa che, ovviamente, disturba
l’inquilino del piano di sotto, che soffre d’insonnia.
E Ugo, un intellettuale che vivacchia scrivendo per la tv e per il cinema, l’inquilino del piano di sotto,
che sogna di fare un film d’arte, e avrebbe bisogno di un po’ di tranquillità per concentrarsi. Ma che
ovviamente non riesce a dormire né a lavorare a causa di Anna.
La vicenda prende il via la notte in cui Ugo sale al piano di sopra per lamentarsi con la coinquilina
rumorosa e lei, per la confusione, lascia aperto il rubinetto dell’acqua della vasca allagando
irrimediabilmente l’appartamento di lui. Ugo sarà costretto quindi, anche a causa di uno sfratto, a
trovare rifugio dalla “Principessa”.
Con questa convivenza forzata inizia un confronto/scontro costellato di incidenti e incomprensioni,
ma anche un curioso sodalizio, dove ciascuno da all’altro ciò che ha. Le reciproche posizioni vanno
mano a mano ammorbidendosi perché diventa chiaro che ad incontrarsi non sono solo due vite agli
antipodi, ma soprattutto due sogni all’apparenza irrealizzabili.
Dal confronto tra Anna e Ugo nasce un turbine di disastri, malintesi, ilarità e malinconie pienamente
in sintonia con l’immagine che il loro autore, Nino Manfredi, ha lasciato nel ricordo di ognuno di noi
Ecco come Manfredi presentava la sua pièce: “Gente di facili costumi è una commedia che
sviluppa, in maniera paradossale, un fondamentale problema etico. In una società come la nostra,
dove tutto si avvilisce e si corrompe, che valore hanno ancora l'onestà, la dignità, il rispetto dei
più profondi valori umani? Lo sport [...] diventa sempre più truffa e violenza. Gli ideali politici [...]
difendono gli interessi più strettamente privati. La creatività e la fantasia sono messi al servizio
dell'imbonimento pubblicitario [...]. Senza continuare a fare altri esempi, è evidente che viviamo
in una società in cui i valori più elevati vengono svenduti e liquidati, perché il bello, il buono e il
vero sono asserviti all'utile”.

 

 

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